• Produttore: Az. Ag. Sandrone Luciano
  • Vino: Barolo “Le Vigne”
  • Denominazione: Barolo D.O.C.G.
  • Vitigno: Nebbiolo
  • Annata: 2001
  • Tit. Alcolemico 14,5% vol
  • Prezzo: 70/80 €
  • Url: www.sandroneluciano.com
Eccomi a parlare per la seconda volta, ma tante altre ne verranno, di un vino del Piemonte. Anche se ho ancora tanto da scoprire, amo questa regione, le morbide colline ricche di vigne ben curate che regalano stupendi paesaggi, i suoi borghi tutti da visitare, il buonissimo cibo, le splendide persone che ho avuto l’occasione di poter conoscere nei miei viaggi e, infine, i suoi grandissimi vitigni e vini. Primo tra tutti il Nebbiolo, uno dei miei vitigni del cuore.

Questa rinomata azienda non ha certo bisogno di essere presentata, così non mi dilungherò troppo nel parlarvene, ma ben volentieri, per chi è curioso di leggere, o non la conoscesse bene, vi rimando nel sito Barolo di Barolo o da laVINIum dove viene descritta in modo eccellente la sua storia nonché quella del suo proprietario.

Luciano Sandrone, affiancato dal fratello Luca, non è di certo uno dei produttori più “tradizionali” che ci siano in Langa, è solito usare per l’affinamento dei suoi vini tonneaux da 500 litri. Mi è capitato, in altre occasioni, di sentire alcuni Barolo di altri produttori cosiddetti “modernisti” e devo dire che non sono tra le mie tipologie di vino preferito, anzi mi posso ritenere un amante della “botte grande”, soprattutto in Langa, dove per tradizione questo vino viene da sempre affinato in grandi contenitori. Così, nell’aprire questa bottiglia di certo valore e pregio ero entusiasta, ma nello stesso tempo timoroso che le mie aspettative venissero meno, proprio per questo motivo.

Il Barolo Le vigne, è ottenuto da diversi vigneti vinificati separatamente. Dopo la macerazione pre fermentativa sulle bucce, inizia la fermentazione alcolica svolta con lieviti autoctoni, per una durata di circa 28/30 giorni. Successivamente avviene la fermentazione malolattica e l’affinamento in tonneaux da 500 litri per 24 mesi. Segue un ulteriore riposo di 18 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.

La bottiglia è una classica albeisa scura, dall’etichetta moderna, con un bell’impatto visivo. Splendido questo rettangolo rosso acceso che richiama l’attenzione. Se posta sullo scaffale assieme ad altre bottiglie, sicuramente risalta, o perlomeno è ben riconoscibile.

Così apro la bottiglia. Un lungo tappo esce dal suo collo, lo porto al naso, è perfetto! Tanti i profumi che si sentono su di esso. Versando il vino nel bicchiere mi arrivano i suoi odori al naso, non capita con tutti i vini questo. Buon segno. Il suo colore è un rosso granato, con unghia aranciata, molto carico per essere nebbiolo, forse troppo. La massa è consistente, gli archetti scendono lenti, poi ne partono altri, grande glicerina in questo vino.

Lo porto al naso e vengo invaso dai suoi profumi, grande intensità, ampio, tantissimi gli odori, partendo da piccoli frutti rossi dolci sotto spirito come mora, marasca, giuggiola, fragola. Ripetutamente lo accosto al naso e sempre nuovi sentori mi conquistano, tutti ben distinti. Quindi tante le spezie, tostato come tabacco dolce, liquirizia, menta. Note laccate. Si avverte la presenza del legno piccolo, ma non sovrasta per niente, è ben integrato, niente a che vedere con certi odori di vaniglia o predominanza assoluta del rovere. Grande la sua finezza, davvero elegante.

In bocca è bilanciato, avvolge il palato, caldo, morbido, il tannino ben presente si fa sentire, ma non domina sul resto, grande balsamicità, buona freschezza. Gli aromi sentiti al naso tornano chiari e ben definiti, lasciando in bocca una piacevole sensazione di cioccolato. Grande persistenza aromatica. Non finisce mai. 

Un grandissimo Barolo questo di Sandrone, nel pieno della sua vita. Un ulteriore riposo in bottiglia avrebbe donato sicuramente tante altre emozioni. Vino armonico in tutto e per tutto. Da abbinare sicuramente ai piatti tipici della tradizione Piemontese, ma volendo uscirne, ad esempio, a un bel filetto ai frutti di bosco, perché no.

Anche se, come riportavo sopra, sono più “legato alla tradizione” su questi vini, devo ammettere che il Barolo Le Vigne di Sandrone è un prodotto veramente d’eccellenza. Aprendolo in occasioni speciali, ma anche in una splendida serata a due (come nel mio caso), non deluderà certo nessuno, nemmeno il più estremo tra i “tradizionalisti”.

Cinque cuoricini pienamente meritati.

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